Francisco Soler & Marion Lamé – Epigraphy 3D

L’epigrafia digitale ha come scopo quello di esprimere e di rappresentare la conoscenza epigrafica sotto una forma digitale in modo da permettere l’edizione digitale delle fonti primarie storiche di tipo epigrafico. Questo tipo di fonti sono scritte imposte all’individuo, in grado di capirne le convenzioni, in un contesto culturale dato. Le caratteristiche materiali delle epigrafi sono: scrittura, oggetto, contesto, genuinità e unicità. Il testo e la geometria dell’oggetto sono dei dati rappresentati su modi diversi e separati in un sistema informatico. Oggi ci concentriamo su due aspetti solo dell’oggetto epigrafico: l’oggetto 3d e il testo che reca. Ad esempio, non parleremo di realtà virtuale per rendere conto del contesto. Poiché, in epigrafia, la scrittura e l’oggetto che la porta non possono essere concettualmente separati bisognava cercare un sistema per trattare sia la tridimensionalità che la testualità. Una equipe spagnola composta da Victoria Luzon e Francisco Soler ha avuto la brilliante idea creare un sistema con un funzionamento simile, ma non identico, alle tecnologie GIS. Il sistema ChiSel si dedica alla rappresentazione matematica e tridimensionale di oggetti. Un tale approccio permette di superare numerosi problemi di overlapping legati alla complessità sia del testo che dell’oggetto. Facciamo quindi una breve introduzione alla tridimensionalità in un computer e presentiamo in dettaglio del sistema ChiSel nella sua complessità : la rappresentazione a layer, i diversi tipi di layer (raster e vettoriale), i diversi tipi di dati (scalare, categorie), e come questo sistema è stato in grado, applicato ad oggetti tridimensionali con in più del testo, di associare, per la prima volta in epigrafia digitale, il testo all’oggetto. Con testo, andiamo al di là dei caratteri ; intendiamo informazioni complesse che permettono di analizzare, documentare, interrogare i vari fenomeni epigrafici e il contenuto testuale. Abbiamo quindi collaborato anche con un filologo, Federico Boschetti, e un dottorando in informatica 3D, Luca Benedetti, per permettere sia il migliore approccio per la rappresentazione del testo che la migliore scansione degli oggetti preso come caso sperimentale. È grazie alla stretta collaborazione tra informatici e umanistici che si è potuto raggiungere questo scopo specifico dell’epigrafia digitale.